Rispetto dell’acqua per un futuro migliore

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Sono trascorsi 10 anni da quando, durante un corso di panificazione dissi ai miei allievi che entro l’anno 2050 circa almeno metà della popolazione mondiale sarebbe dovuta diventare vegetariana.

Questa messaggio lo comunicai senza essermi preparato prima, ma trasmettendo quella che poteva essere una mia sensazione e un mio desiderio in quel momento, che proveniva da una consapevolezza già intrinseca ma non ancora forte e radicata dentro di me.

Quando tornai a casa ed esaminai ciò che avevo comunicato a quel un gruppo di persone, che mi guardavano in modo attonito, pensai con senso di colpa, -che forse- quella comunicazione potesse essere stata esagerata o campata in aria e che avrebbe potuto forse, aver suscitato avversioni ad alcuni di loro in quanto non potevano conoscere le motivazioni della mia esclamazione o puramente, perché alcuni di loro erano consumatori di carne.

Sono passati 10 anni e mi rendo conto che quella affermazione non era per nulla esagerata.

Oggi il mondo sta cambiando andando verso quella direzione, e in effetti molte persone, spesso utenti privati consumatori soprattutto, hanno già percepito attorno alla loro vita quotidiana che qualcosa deve cambiare.

Le malattie che accompagnano questo secolo, la qualità della vita sempre più precaria e difficile, pur avendo le comodità di poter leggere le mail in qualsiasi momento e in qualsiasi posto del mondo, il dolore fisico proveniente dagli scompensi psicosomatici, e la mancanza quotidiana nelle persone di aggiudicarsi il diritto di essere felici, per la mancata consapevolezza di cosa significhi, sta facendo scaturire una reazione a mio avviso positiva la voglia di scoprire delle strade alternative che ci possano consentire di vivere il resto della nostra vita, in un modo migliore rispetto a quello dell’ultimo trentennio.

Si comincia a comprendere che gli sprechi non fanno più figo, anzi fanno stupido, e che è importante comprendere come può funzionare bene la nostra permanenza sulla terra, se si capisce il valore dello scambio e le sue regole, ora perverso, rispetto a tutto ciò che ci circonda, tra l’altro fondamentale per la sopravvivenza.


Si comincia perciò ad essere consapevoli che per vivere bene, noi in primis, per dare un futuro migliore alle prossime generazioni, una agricoltura sostenibile, e per fare ciò è necessario risparmiare l’acqua, perché l’acqua potabile è un bene prezioso, che nel mondo si sta riducendo ed è un fenomeno non solo legato allo spreco, ma soprattutto al consumo spropositato di carne e di conseguenza di allevamenti intensivi.

In effetti la causa principale di mancanza d’acqua nel mondo, sono proprio gli allevamenti intensivi che negli ultimi 20 anni si sono moltiplicati all’ennesima potenza, e che a loro volta, inconsapevolmente alimentano malattie, problemi abnormi derivanti dall’effetto serra, inquinamento, sofferenza degli animali, e molti altri fattori ad impatto negativo.

Che cereali, frutta, ortaggi, legumi e semi, possano sempre di più velocemente abbondare sulle nostre tavole,di conseguenza il mondo sarà costretto a cambiare.

Gaetano Mirandola

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