Cos’è la rotazione biodinamica

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Coltivazione biodinamica, due parole che implicano tutto un modo di vivere, osservare e lavorare la terra. Il suo scopo è di aiutare la natura per ottenere una terra sempre più fertile, della quale possano beneficiare anche le generazioni future, e alimenti vivi di qualità piena che nutrano l’uomo e gli diano salute.
I tre principi della biodinamica sono:
1) mantenere la fertilità della terra;
2) rendere sane le piante in modo che possano resistere alle malattie e ai parassiti;
3) produrre alimenti di qualità più alta possibile.

La biodinamica parte dalla conoscenza globale del pianeta e del suo rapporto col cosmo; questa conoscenza non si acquista da un giorno all’altro ma solo attraverso un’abitudine all’osservazione della natura e delle sue leggi che dovrebbe entrare a fare parte già dell’educazione scolastica. Un’attività tra le più importanti nella Coltivazione Biodinamica è la rotazione delle colture e il riposo annuale del terreno, per limitare la stanchezza dello stesso e dare vigore alle prossime coltivazioni.

LA ROTAZIONE

Con lo sviluppo industriale e l’uso dei concimi chimici il profitto economico divenne lo scopo primario dell’agricoltura favorendo le monocolture. Per frenare l’effetto deleterio delle monocolture si tornò a praticare la rotazione seguendo uno schema annuo.

Il pilastro di una buona rotazione è il prato con molto trifoglio o altre leguminose che arricchiscono e fertilizzano la terra. Le coltivazioni che si avvicendano negli appezzamenti variano secondo la struttura del terreno, il clima e il numero delle persone e degli animali da nutrire, essendo l’azienda a circolo chiuso un ideale a cui mira la biodinamica.
Per ottenere la massima armonia biologica sarebbe bene coltivare ortaggi con tuberi o radici e seminare vegetali che possono dare i loro frutti nelle varie forme di semi, foglie e radici.

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