Come migliorare il cibo proposto dal mercato

SONY DSC

NOI SIAMO CAUSA E ANCHE EFFETTO

Più passa il tempo, ed ormai ho sorpassato i 50 anni, e più mi rendo conto che il mio lavoro, è costituito di energie dedicate all’organizzazione e allo studio. É un mix fra studio e ricerca che ha uno scopo ben preciso: richiamare l’attenzione di più persone possibili sugli ingredienti dei prodotti alimentari quando facciamo la spesa.

RICHIAMARE L’ATTENZIONE

Acquistiamo e ci cibiamo di molti prodotti, dando per scontato, che se li troviamo in vendita sullo scaffale, essi siano inevitabilmente buoni, sani e controllati, ma non è così. Alcuni di essi, invece, contengono degli ingredienti , o delle componenti, che hanno effetti collaterali piuttosto pesanti. E allora la nostra domanda o il nostro pensiero è: “Se sono proposti dal mercato, sicuramente saranno buoni e controllati“. Ed è proprio qui che ci sbagliamo.

In Italia, Paese dalle mille risorse e dai cento mila problemi, dobbiamo pensare con razionalità che alcuni prodotti alimentari, pur essendo in vendita nel mercato, sono composti da ingredienti che si potrebbero evitare tranquillamente. In Agricoltura Biologica oltre ad effettuare controlli multiresiduali, non sono consentiti additivi e conservanti, consentiti e non controllati nei prodotti “convenzionali”.

ERRONEAMENTE CHIAMATI CONVENZIONALI

I prodotti coltivati attraverso trattamenti chimici di sintesi, per me sono PRODOTTI TRATTATI. I micro-ingredienti che andrebbero conosciuti e valutati, al di là che siano permessi dalla Legge Europea, è l’infinita lista degli additivi e conservanti che spesso provocano effetti collaterali. Ma io che sono un consumatore, non mi posso accontentare del fatto che sia consentito o meno dalla Legge Europea. Li analizzo o li studio, perché sono per me.

I più utilizzati sono:

  • Coloranti (da E100 a E180);
  • Conservanti (da E200 a E285);
  • Antiossidanti e Acidificanti (da E300 a E 385);
  • Antiossidanti sintetici, Emulsionanti, Antiossidanti (da E400 a E495);
  • Esaltatori di sapidità (da E620 a E640);
  • Edulcoranti (da E950 a E967, E420, E421)
  • oltre agli additivi alimentari

QUINDI NOI CONSUMATORI SIAMO PIENA CAUSA, MA ANCHE EFFETTO, DI CIÒ CHE IL MERCATO PROPONE.

Per fare un esempio semplice, possiamo utilizzare come oggetto del ragionamento 1 litro di olio extravergine d’oliva, che sul mercato varia di prezzo dai 3€ ai 20€ al litro.

È stato statisticamente provato che per produrre un litro di olio extravergine servono minimo 5€ al litro: raccogliere le olive, portarle al frantoio, spremere l’olio, imbottigliarlo, e tutto il contorno di attività, sono la prova concreta, che al di sotto di 6€ al litro l’olio è senza dubbi tagliato con altri ingredienti, o non è olio extravergine d’oliva.

Celarsi con la solita scusa che oggi non ci sono soldi e quindi pensare che 1 litro di Olio Extravergine di Oliva venduto 7€ al litro sia caro è un grande errore che purtroppo stiamo già pagando caro, ma che in futuro peggiorerà ancora di più la situazione. Quindi cerchiamo di essere maggiormente EFFETTO, così cambieremo l’offerta e il mercato stesso.

Facebook
Twitter
LinkedIn

Altri articoli